Ivo Marabotto nasce nel 1976 in una cittadina agli antipodi della Nuova Zelanda.
Nel 1977 compie un anno, nel 1978 ne compie due e così via. Nel 1985 perderà il conto.
All’età di quattro anni è già capace a leggere e a scrivere, ma non se ne accorge.
All’età di sette anni si avvicina alla letteratura: inciampa in un tappeto del soggiorno e sbatte la faccia contro la libreria.
All’età di dodici anni si appassiona alla scrittura grazie alle biro con l’inchiostro profumato.
Negli anni seguenti si dedica a tempo pieno a fare il bambino.
All’età di sedici anni conosce l’Amore nelle fattezze di una splendida ragazza bionda con gli occhi verdi. Compone per lei una toccante poesia al profumo di bergamotto, usando la sua biro profumata preferita. E lei lo lascia.
All’età di diciotto anni si cimenta per la prima volta con la fotografia: trascorre un intero pomeriggio in un chiosco per fototessere, finché non ottiene un’istantanea decente per la patente di guida.
All’età di ventiquattro anni, dopo una fallimentare esperienza universitaria dovuta all’ansia per il millennio che si sta per concludere, si dedica alla realizzazione professionale di video.
Nello stesso periodo apprende i primi rudimenti di grafica. In seguito si dimenticherà di apprenderne altri.
All’età di ventisette anni, mentre sta sfogliando una rivista di terz’ordine, legge una notizia che gli cambierà la vita: pare che esista una probabilità su tot milioni di miliardi che una scimmia, pestando a caso sulla tastiera di un computer, arrivi a comporre un brano uguale in tutto e per tutto a un canto della Divina Commedia. Le prospettive aperte da questa rivelazione sono esaltanti: convintosi che, se una scimmia può creare un capolavoro, la stessa cosa potrebbe capitare anche a lui, si dedica con entusiasmo alla stesura del suo primo romanzo. L’opera è tuttora in corso.
(Nel frattempo, alcune manate assestate sulla tastiera del suo computer hanno prodotto questa strampalata biografia.)
All’età di trent’anni decide di aumentare la superficie coltivabile del proprio orto, portandola alle dimensioni di un lenzuolo a due piazze, e intraprende un progetto di vita essenziale, ispirato all’ecosostenibilità e all’autoproduzione. Questa iniziativa suscita fin da subito grande interesse, soprattutto tra gli psichiatri specializzati in disturbi comportamentali.
Nel gennaio del 2018 diventa vegano e tutti smettono di volergli bene.
Ivo Marabotto vive in una piccola frazione isolata di un piccolo paese in collina, sempre agli antipodi della Nuova Zelanda. Gli fa compagnia un cane di nome Milo. Non ha la tv, ama correre nei boschi e andare in bici.
Dal 2012 raccoglie le proprie riflessioni, esperienze e creazioni su questo blog, ben sapendo che uno scatolone sarebbe più che sufficiente allo scopo.
Continua a fare il bambino a tempo pieno. Alla domanda “Quand’è che ti decidi a crescere?” Milo, opportunamente addestrato, ulula.